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Un mandorlo piantato per ogni figlio perduto, la storia del prete che dà speranza ai genitori distrutti dal dolore

Don Gigi Verdi racconta il "Giardino della Resurrezione" e l'impegno della comunità di Romena

Tra i testimonial della campagna di comunicazione per le Offerte Insieme ai sacerdoti, promossa dal Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa cattolica, c'è anche il responsabile della Comunità di Romena, don Gigi Verdi, 60 anni, protagonista di un filmato in cui racconta la sua storia e la sua attività in Casentino.

Tutto è nato da una mia crisi ed ho chiesto un anno al Vescovo. Quello che ho intuito – spiega Don Gigi - è che i due motivi veri erano la mia timidezza e le mie mani, affette da una malformazione congenita dovuta al talidomide, malattia derivante dall’assunzione di un farmaco preso da mia mamma quando era incinta per la nausea. A quel punto mi sono detto: o sto tutta la vita a lamentarmi per questi occhi impauriti, per queste mani ferite o faccio qualcosa. Trovai un salmo “La pietra scartata è diventata la pietra angolare” Mi sono detto perché queste cose peggiori di me non possono diventare il meglio di me?”

Sacerdote sensibile, semplice e diretto Don Luigi si racconta a Giovanni Panozzo nel corto “Si parte tutti dalla terra”, video della serie “Insieme a don” sulle vite e sulla missione dei sacerdoti, disponibile nel canale youtube Insieme ai sacerdoti*.

Uscito rafforzato dalla crisi personale la descrive serenamente per farne comprendere il valore formativo. Da questo momento di difficoltà è partita l’avventura della Fraternità di Romena. In pochi anni la pieve, che era sporadicamente visitata da qualche gruppo di turisti e utilizzata dai pochi parrocchiani, è divenuta un luogo d'incontro per migliaia di persone in cammino verso una qualità di vita più autentica e verso un tessuto diverso di relazioni.

Don Gigi aiuta, in modo particolare, le famiglie che hanno perso un figlio per sostenerli nel sopportare il duro peso di una perdita insostenibile.

Il dolore è un grande ladro di energie. Ci ruba la vita, ci ruba la forza, la voglia di rialzarci. – prosegue Don Gigi - Ci stronca le gambe. Se alimenti il dolore cresce quello, se alimenti la dignità, la bellezza del figlio perduto cresce la sua bellezza. Da tanti anni seguo i genitori che hanno perso i figli. All’inizio cercavo di trovare un senso al dolore, poi ho capito che una parte di loro deve portare avanti la vita anche per questo figlio che non c’è più e, una parte di loro, deve stare in silenzio davanti al mistero. Alla fine la vita non cambia ma cambia il nostro modo di vederla.

Il progetto

Insieme ai genitori che hanno perso un figlio ha creato il Giardino della Resurrezione: dove ogni genitore ha piantato un mandorlo per il proprio figlio; un albero che ha un profondo significato simbolico in quanto è il primo albero a fare i fiori e l’ultimo a dare i frutti. Il giardino rappresenta un impegno per i genitori a fiorire, a non vivere nel dolore, a sforzarsi di essere dei genitori più creativi, più veri, più onesti, più coraggiosi, insomma migliori per i propri figli che stanno aspettando di riabbracciare. Fraternità vuol offrire un luogo di sosta ai viandanti di ogni dove. Una sosta per ritrovarsi e riscoprire la bellezza della nostra unicità, per poi riprendere e proseguire il proprio personale cammino di crescita. Per questo, dopo 27 anni di attività, sono in tanti a dire grazie a Don Gigi.

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