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Referendum per la fusione dei Comuni di Subbiano e Capolona. Confagricoltura e Cia: "un auspicio a che vinca il Sì"

«Ogni cittadino dovrà votare secondo la propria coscienza, ma riteniamo questo un passaggio quanto mai necessario per la semplificazione amministrativa e, quindi, per la competitività del nostro territorio». E’ questo l’appello di...

«Ogni cittadino dovrà votare secondo la propria coscienza, ma riteniamo questo un passaggio quanto mai necessario per la semplificazione amministrativa e, quindi, per la competitività del nostro territorio».

E’ questo l’appello di Confagricoltura e CIA, alla vigilia del referendum in programma il 7 e 8 maggio e convocato per l’istituzione del nuovo comune di “Subbiano Capolona”, mediante la fusione degli attuali Comuni: di Subbiano e Capolona.

«L’accorpamento dei piccoli/medi municipi – fanno sapere in una nota congiunta le due categorie economiche dell’agricoltura aretine – riguarda tutto il Paese ed è incentivato anche da specifiche normative: con il decreto legislativo 267/2000 c’è infatti l’opportunità di fondere una o più amministrazioni con vantaggi che sono diventati particolarmente interessanti dopo che la Legge di Stabilità ha previsto anche uno stop dell’omonimo patto per cinque anni e un incremento dei trasferimenti erariali del 50 per cento. La maggiore disponibilità di risorse economiche sarà utilizzata per riorganizzare, potenziare, migliorare – ove necessario – i servizi ai cittadini e alle imprese. Inoltre, il decreto regionale 4300 del 15 giugno 2016 prevede, tra l’altro, che nel riparto delle risorse disponibili sia data preferenza per le fusioni rispetto alle forme associative, proprio con l’obiettivo di dare vita a un riordino territoriale. Si tenta così di agevolare lo sviluppo di forme avanzate di integrazione fra amministrazioni comunali, sia per un esercizio efficace ed efficiente delle funzioni, sia per rispondere all’esigenza di una “adeguatezza” anche dimensionale dei singoli comuni».

«In questo contesto anche normativo – proseguono le categorie economiche – tutte le amministrazioni di medie/piccole dimensioni dovrebbero muoversi senza esitazioni e senza preoccupazioni campanilistiche e pertanto obsolete, con la consapevolezza che anche la pubblica amministrazione, come le aziende private, devono adeguarsi ad un mondo che è in rapida e continua evoluzione.

“In particolare, per i comuni di Subbiano e Capolona l’omogeneità territoriale, i numerosi servizi in comune già presenti e l’alta compatibilità degli strumenti urbanistici, rendono la prospettiva della fusione come una evoluzione naturale e necessaria per il taglio e l’ottimizzazione della spesa amministrativa, per lo sviluppo dei servizi al cittadino ed alle imprese e più in generale per una crescita armonica del tessuto economico sociale locale. Perdere questa occasione per realizzare la fusione dei comuni significherebbe rinunciare ad una sicura prospettiva di sviluppo ed ad ingenti trasferimenti economici con cui potrebbero essere fortemente migliorate le strutture al servizio dei cittadini.

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