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Edilizia popolare, un nuovo bando per definire la graduatoria. Caporali: "Equità e trasparenza per tutti"

Il comune di Bibbiena ha a disposizione 77 alloggi popolari a cui se ne aggiungeranno altri 8 nei prossimi mesi

Il Comune di Bibbiena recepisce il nuovo regolamento regionale che modifica le regole di accesso agli alloggi di edilizia popolare puntando sull’equità. 

E’ lo stesso vice sindaco Matteo Caporali a parlare di questa importante manovra che riguarda un regolamento comune e che è stato recepito nell’ultimo consiglio comunale del 2019.

“Diciamo che adeguandosi alle nuove disposizioni abbiamo accolto delle regole che rendono il procedimento più equo mettendo sullo stesso piano le richieste dei cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari. Prima le procedure consentivano alle famiglie comunitarie una procedura semplificata. Da oggi, invece, i cittadini comunitari dovranno raccogliere, come gli altri, una documentazione adeguata che dimostri la non presenza, nei paesi di origine, di proprietà immobiliari. Prima era sufficiente una autocertificazione che, però, i comuni non erano in grado di verificare. Da ora è necessario un passaggio al Consolato. Questo significa equità e trasparenza per tutti. Un punto fondamentale quando si parla di case popolari”.

Il nuovo bando per definire la graduatoria per l’edilizia popolare pubblica partirà a breve. 

Bibbiena ha a disposizione 77 alloggi popolari tutti occupati, ai quali tra qualche mese se ne aggiungeranno altri 8 entrati a seguito della partecipazione ad un bando della Regione Toscana. Il bando regionale a cui Bibbiena ha partecipato era riservato ai comuni toscani per far fronte all’emergenza abitativa attraverso l’acquisto di alloggi finiti ma ancora invenduti. 

Il vice sindaco Matteo Caporali entra anche nel merito del valore della turnazione e della necessità di maggiori controlli in tal senso.

“La casa è un bene primario. Sta alla base di tutto il nostro costrutto sociale e si porta dietro il concetto stesso di vita e comunità. Quello che noi stiamo facendo sul fronte delle case popolari è andare verso un maggiore controllo che consenta proprio di riportare al centro il concetto stesso di equità. La casa popolare non può diventare una casa di proprietà. Deve invece servire nel momento del bisogno. Il concetto di turnazione deve tornare ad essere centrale nel nostro agire, perché il mancato rispetto delle stesso crea iniquità e squilibrio sociale. L’edilizia pubblica è una risorsa di tutti e per tutti che deve servire a chi, in un determinato momento della propria vita, si trova in difficoltà serie”.

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