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Migranti, il sindaco di Poppi ringrazia della solidarietà con una lettera

Si affida ad una lettera pubblicata sul sito Internet del Comune il Sindaco Carlo Toni, che interviene così dopo molti commenti e polemiche seguiti al suo invito alla cittadinanza a mettere le abitazioni eventualmente inutilizzate a disposizione...

Si affida ad una lettera pubblicata sul sito Internet del Comune il Sindaco Carlo Toni, che interviene così dopo molti commenti e polemiche seguiti al suo invito alla cittadinanza a mettere le abitazioni eventualmente inutilizzate a disposizione dei migranti. Ecco il testo della lettera pubblicata da Toni:

Poppi-Agorà“Volevo ringraziare per la solidarietà dimostratami nella recente vicenda relativa ai profughi e alla loro accoglienza in merito all’iniziativa che ho assunto circa la disponibilità assolutamente volontaria e non gratuita da parte dei miei cittadini di collaborare all’ospitalità mettendo a disposizione seconde case non utilizzate. La vicenda e la notizia sono usciti dall’ambito locale ed hanno avuto rilevanza nazionale sui mezzi di informazione. Il mio comunicato, in verità volutamente molto scarno ed immediato (ma non ingenuo) così come lo è purtroppo la situazione emergenziale in atto, ha sollevato un vero e proprio polverone, con l’aggiunta - tra l’altro - di una serie di offese indirizzate alla mia persona anche se mi sono arrivate tantissime dimostrazioni di condivisione e di incoraggiamento. Vorrei un attimo soffermarmi sulle offese per sottolineare che, anche se ovviamente non fanno piacere, sono di robusta costituzione e pertanto sopportabili, mentre le VERE OFFESE sono quelle perpetrate verso i bambini, ai quali viene sottratto il sorriso, la serenità, l’affetto e, lo vedi da quei grandi occhi che ti guardano e ti chiedono aiuto così gonfi di pianto, così pieni di tristezza, di paura, ti terrore, di solitudine. Le VERE OFFESE sono quelle nei confronti degli esseri umani, violentati, costretti, umiliati, torturati, uccisi. Questa umanità offesa nei diritti, senza più rispetto e dignità, non può rimanere ignorata dalle Nostre coscienze, dalla consapevolezza di essere uomini liberi, dalla volontà di voler vivere in pace, insieme e con armonia. Siamo ancora capaci di provare un sentimento, magari di pietà, ma molto meglio di amore verso chi, in questo momento, non ha più niente, forse neppure la speranza? E’ solo l’amore che può sconfiggere quel male terribile che sta distruggendo i nostri cuori e che si chiama INDIFFERENZA.”

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