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Imparare a fare impresa. Baraclit, Aruba e Miniconf in classe per lezioni speciali

Il percorso che vedrà protagonisti 56 ragazzi delle quarte e quinte dell’Isis Fermi di Bibbiena e l’Isis Galilei di Poppi

Da lunedì 10 a giovedì 13 febbraio si terrà presso la sede della Fondazione Baracchi la seconda edizione di “Fare impresa”, un progetto promosso dall’associazione di imprenditori “Prospettiva Casentino” in collaborazione con l’Università di Siena.

Fare una nuova impresa, idearla sul territorio, realizzare un’analisi di mercato e un piano marketing, ma anche valutarne la sostenibilità economico-finanziaria. Tutto questo fa parte del percorso che vedrà protagonisti 56 ragazzi delle quarte e quinte dell’Isis Fermi di Bibbiena e l’Isis Galilei di Poppi.

Le novità del progetto la presenza di Lorenzo Zanni, professore ordinario presso il dipartimento di studi aziendali e Ggiuridici dell’università degli studi di Siena, il quale avrà il compito di coinvolgere le due scuole. Durnate il corso come co-docenti, con funzioni di mentoring, ci saranno anche degli imprenditori casentinesi che fanno parte dell’associazione Prospettiva Casentino. Quest’anno gli imprenditori coach saranno Giovanni Basagni presidente dell’associazione, Stefano Cecconi di Aruba, Franco Bernardini di Baraclit, Denise Vangelisti della Freschi&eVangelisti e Dimitri Bonucci di Banca Mediolanum.

Il progetto si concluderà con il riconoscimento che verrà dato da una commissione mista università, imprenditori, scuole al gruppo di ragazzi con l’idea imprenditoriale migliore per il Casentino.

“Siamo contenti di poter riproporre questo progetto, visti anche i risultati della prima edizione - sottolinea Giovanni Basagni - Siamo infatti convinti che formazione, ricerca e innovazione siano da un lato stimolo per lo sviluppo di un’imprenditoria di successo, dall’altro motore di impegno ed inserimento giovanile nel mondo del lavoro. Un grazie di cuore va certamente al professor Lorenzo Zanni e alla sua disponibilità a venire in Casentino ad infondere un primo approccio alla cultura imprenditoriale ai ragazzi delle superiori; ma un grazie va anche alle scuole che continuano a credere a queste progettualità e a renderle possibili pensando al bene dei ragazzi stessi e al loro futuro lavorativo”.

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