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I 700 anni di Dante. Circolo Arturo: "Il Casentino non perda anche questa occasione"

"Come è possibile che il Casentino non sia presente nelle celebrazioni dantesche?"

"Come è noto nel 2021 ricorreranno settecento anni dalla morte di Dante Alighieri. E' già cominciata la preparazione delle celebrazioni. Si è formato un Comitato nazionale, presieduto da Carlo Ossola. Alcune iniziative sono già in corso".

Sono i portavoce del Movimento Arturo, Circolo Bibbiena e Poppi, Luca Tafi e Giorgio Renzi a prendere parola per esortare la vallata a prendere parte a quello che sarà un evento straordinario per tutto il paese.

"Un giornalista del Corriere della Sera ha lanciato la proposta di istituire il “Dantedì” (giustamente, non Danteday, come vorrebbero gli anglofili di oggi, ma un Dantedì, dedicato al padre fondatore della lingua italiana).

In un ampio servizio dello stesso Corriere della Sera del 3 luglio scorso si indicavano i numerosi siti e monumenti danteschi sparsi per tutta Italia e le zone più presenti nella vita e nelle opere di Dante.

Ci ha colpito l'assenza del Casentino, se non per una citazione di La Verna e dell'Arno che ha origine in Falterona.

Eppure Il Casentino è una vallata tipicamente dantesca. Non solo perché c'è Campaldino, alla cui battaglia partecipò lo stesso Dante, ma perché c'è l'archian rubesto, la fonte Branda del falsario mastro Adamo, c'è Romena, ci sono i castelli dei Conti Guidi cui Dante era molto legato e dei quali spesso fu ospite. Insomma il Casentino è pieno di presenza dantesca. Non è un caso che qui è stata molto attiva nel passato anche la Società dantesca, animata da uno dei più illustri filologi danteschi, il prof. Mazzoni e che, se non ricordiamo male, vide tra gli animatori locali il professor Gaetano Conti.

Come è possibile che il Casentino non sia presente nelle celebrazioni dantesche?

Certo a guardare i programmi dei novelli sindaci, anche quelli di 50 pagine, non ci sembra che la cultura brilli e non ci sembra di aver individuato riferimenti alle celebrazioni dantesche. Speriamo che sia una nostra distrazione. ( al sindaco di Bibbiena, in aggiunta vorremmo anche ricordare che nel novembre 2020 cadranno i 500 anni dalla morte del Card Dovizi).

Vorremmo comunque fare un appello pubblico ai nuovi sindaci ed alla Unione dei comuni (potremmo aggiungere anche la provincia, pur se Dante si rivolgeva agli aretini come “botoli ringhiosi”).

Non restare fuori dalle celebrazioni: è questo il nostro appello ai sindaci. Il Casentino sia presente e attivo con sue specifiche proposte e con progetti mirati da far inserire nel programma nazionale e regionale del settecentenario. Intanto chiedano di far parte del comitato.

Poi, si potrebbe anche riprendere qualche idea del passato, come quella di un parco culturale dantesco del Casentino. I materiali non mancano certo. Il rapporto tra Dante, le sue opere ed il Casentino non c'è bisogno di inventarli, sono già stati indagati ed individuati.

Speriamo in uno scatto di orgoglio culturale dei nostri sindaci. Oggi va tanto si moda il sovranismo e l'identità nazionale,,,quale occasione migliore di dare a tutto ciò una base culturale?

Noi siamo contro il sovranismo e la miope concezione dell' identità nazionale come si cerca di riproporre oggi. Siamo invece per la riscoperta della nostra identità e della nostra storia culturale, di quella cultura che ha fatto grande l'Italia, l'ha resa europea ed internazionale, ne ha fatto il fulcro della civiltà europea moderna.

Sindaci del Casentino, se perderete questa occasione...sicuramente Dante individuerà un apposito cerchio del suo inferno (magari quello di chi ha tradito chi si fida) o qualche girone (magari quello degli ignavi) dove collocarvi".

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